mercoledì 28 settembre 2011

Dove trovare gli uomini...

Quando Dio creò gli uomini…
promise alle donne che avrebbero trovato l’uomo ideale in ogni angolo della terra…..


Poi fece la terra rotonda..

IVA al 21%_chiarimenti

Dal 17 Settembre è entrata in vigore la legge n°138/2011 approvata il 14/09/2011, e pubblicata oggi 16 settembre, parte della nuova manovra finanziaria del Governo, dove l'IVA passa al 21% su tutti quei prodotti e servizi con IVA ordinaria al 20%.

Come a volte succede si crea però qualche piccolo dubbio o comunque la maggior parte di noi non ha ben chiaro quali sono i prodotti con l'IVA al 20%, quali quelli al 10% (qualcuno scoprirà che esiste anche un IVA al 10%) e quali quelli al 4%. Ci sono anche prodotti al 38% ma sono i beni di lusso come gioielli in platino, pellicce, tappeti orientali e gli yacht.

Se pensate che è solo un 1%, sappiate che solo dall'entrata in vigore e sino a fine anno si prevede un ingresso extra nelle casse dello Stato di 700 milioni di euro, mentre in un anno saranno più di 4 miliardi di euro, una enormità per le persone normali.

Per capirci un po' di più le diverse classificazioni di imposta sul valore aggiunto (I.V.A.) sono state così stabilite:

4% per tutti quei prodotti e servizi definibili di prima necessità o fondamentali o comunque prodotti di uso comune cioè parliamo di latte fresco, burro, formaggi, farina, verdure, frutta, legumi, pasta etc etc, giornali e riviste (non quelli pornografici), la prima casa, per i servizi quello della ristorazione nelle mense, i servizi di assistenza sanitaria, i servizi di educazione, etc. etc.

10% per tutti quei prodotti e servizi come gli animali (vivi o morti, freschi o congelati) e i suoi derivati come la carne, il lardo, la selvaggina, le uova, i pesci e i crostacei, fiori e piante ornamentali, cereali minori, cacao, marmellata, birra, l'energia elettrica, combustibili ma NON la benzina, medicinali, la tv via cavo e digitale, il tram e la metropolitana, etc. etc.

Se volete potete consultare la Tabella A allegata al decreto n°633 del 1972 con elencati in dettaglio i prodotti e la loro classificazione di IVA, ma come vedete sono molto diversificati e con così tante categorie e derivazioni che ci si può perdere.

Per dare un valore concreto, su un acquisto da 60€ l'incremento è di 50 centesimi, immediatamente uno può pensare che sia poco, ma se calcolate in un anno le vostre spese, piccole o grandi quei 50 centesimi si moltiplicano sino a diventare cifre consistenti. Dai vari calcoli fati da diversi enti la forbice è ampia, da 120€ a 250€, basandoci sui calcoli di Federconsumatori e Adusbef si parla di 175€ l'anno, fate conto cosa potete farci. Facciamo però degli esempi di quali sono i generi che aumenteranno divisi per categoria:

Casa
biancheria per la casa e tessuti - mobili e prodotti per illuminazione elettrodomestici (frigorifero, forno, lavastoviglie, lavatrice) e piccoli elettrodomestici piatti, stoviglie e utensili - detergenti e prodotti per la pulizia della casa

Uso personale
rasoi e phon articoli di pulizia e igiene personale - profumi e cosmetici abbigliamento e calzature - valigie, pelletteria e accessori gioielli e orologi parrucchieri

Tecnologia
computer (di tutti i tipi), stampanti e accessori - macchine fotografiche e videocamere televisori e prodotti di home entrateinment (audio e video), strumenti musicali - giocattoli elettronici.
Prodotti vari
articoli sportivi - giocattoli auto, caravan e moto articoli di cartoleria e cancelleria telefoni (di tutti i tipi) sigarette - benzina

Servizi
manifestazioni sportive e parchi divertimento - stabilimenti balneari piscine, palestre e similari - pacchetti vacanze pedaggi anche autostradali e parchimetri - affitti garage e posti auto e autonoleggio servizi di telefonia di tutti i tipi trasferimenti di proprietà auto e moto - servizi legali e contabili

Alimentari
bevande gassate, succhi di frutta e bibite analcoliche vini e liquori caffè

Attenzione però, il caffè, per esempio, aumenta all'acquisto in negozio, ma non se si parla di 'tazzina di caffè' al bar, perché sul venduto in grande distribuzione l'IVA è al 20% mentre al bar è al 10%.

Attenzione quindi agli aumenti, perché, purtroppo i furbetti ci sono sempre, quindi, consumatore avvisato... E se vi dovesse capitare di vede aumenti non corretti, chiamate pure i vigili, perché è un reato e si chiama 'furto'.

venerdì 23 settembre 2011

Gli scoiattolini reduci dall'uragano


Quattro scoiattoli sono rimasti senza casa quando l'uragano Katia ha colpito l'Inghilterra. Gli sfortunati animaletti sono stati trovati e salvati dai volontari che ora si prendono cura di loro e li allattano ogni tre ore.





martedì 6 settembre 2011

Barzellette... napoletane!!

Finora ho avuto quindici figli..
- davvero? e come si chiamano?
Tutti Gennarino...
- e come fai a distinguerli?
Beh, li chiamo per cognome...

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Un turista a Napoli sale su un autobus e timbra il biglietto...
TLAC.. TLAC...

Immediatamente si volta spaventato l'autista e urla:
Che ca*** è questo rumore???

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Un rapinatore sale sull'autobus e grida:
"Fermi tutti e mani in alto! Questa è una rapina!"
Un anziano signore spaventato risponde "Maronna mia, temevo fosse u controllore!!"

"Il lavoro precario fa male alla salute!" - Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Gli effetti vanno dall'insicurezza psicologica, progressiva, allo stress eccessivo e possono seguire gastriti, disturbi cardio-circolatori, problemi nervosi. Prima ci sono contratti a progetto e lavori in affitto; c'è la questione sicurezza, la mancanza in molti casi di strumenti di protezione, la privazione di tutele e la relativa probabilità di infortuni. Perciò la diagnosi è molto seria: il lavoro precario fa male alla salute. Occorrono prevenzione e cura. Quanto prima.

A fare il check-up delle condizioni in cui versa il lavoro atipico e soprattutto delle conseguenze per i lavoratori così impiegati è uno studio dell'Osha, l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (
http://osha.europa.eu), che evidenzia l'insorgere di vari rischi legati alle nuove forme di organizzazione del lavoro. Temporaneo o a progetto, prestazione d'opera, finto lavoro "in proprio", e outsourcing,: secondo l'indagine, pubblicata nelle settimane scorse, da queste nuove forme di contratto derivano altrettanti nuovi rischi per la salute dei lavoratori. E di fatto oggi chi è impiegato attraverso questo genere di contratti è più esposto.

Il malessere degli atipici. Nel corso della ricerca l'Agenzia ha interpellato esperti di vari paesi, (Europa e Stati Uniti) e professionisti dell'Ilo (l'agenzia dell'Onu per il lavoro) e ha chiesto loro di valutare la presenza, o meno, di nuovi rischi per la salute derivanti dalle forme di organizzazione del lavoro recenti e atipiche. Dalle risposte sono emersi vari elementi critici: i precari hanno occupazioni più rischiose, condizioni di lavoro più scarse, e raramente ricevono una formazione adeguata su salute e sicurezza. Inoltre, la sequenza spesso convulsa e scostante di contratti a breve termine "aumenta la sensazione di insicurezza e marginalità, provocando l'incremento di stress e preoccupazione, con rischi per la salute molto gravi".


Le interruzioni tra un contratto e l'altro rappresentano infatti una discontinuità della responsabilità legale del datore di lavoro. E questo, secondo gli esperti, finisce per essere ulteriore elemento di malessere.
Quindi, a confronto con coloro che sono impiegati in un lavoro stabile, i lavoratori precari risultano maggiormente vulnerabili. Molto più deboli. E non solo per quel che riguarda contributi, indennità, stipendi. "La lettura data - dichiarano i ricercatori dell'agenzia - è ampiamente supportata dalla letteratura scientifica in materia: ci sono dimostrazioni che le caratteristiche di queste nuove forme di lavoro non tradizionali portino a rischi peculiari per la salute".

Le condizioni di lavoro. Un altro aspetto riguarda i carichi di lavoro: le statistiche europee indicano che oltre metà degli occupati dichiara di lavorare ad alte velocità e pressione per tre quarti del tempo, con un trend che pare essere in aumento. A questo proposito lo studio sottolinea anche la frequente esclusione dei lavoratori precari dai tavoli sindacali su salute e sicurezza e il minore accesso (o del tutto assente) ad attrezzature e strumenti di protezione. I risultati di tale sistema si traducono dunque in condizioni fisiche di lavoro peggiori, insicurezza psicologica e stress eccessivo, un maggior carico d'impiego, incidenti più frequenti.

"Si va rafforzando una sorta di mal di vivere perché l'incertezza del lavoro e la precarietà continua finiscono per far morire la speranza nel futuro - sostiene Filomena Trizio, segretaria generale di Nidil-Cgil - le nuove generazioni sono circondate da questo tipo di contesto lavorativo e senza dubbio sono più esposte al malessere. Altro che bamboccioni, la condizione di disagio in cui si trovano i giovani è frutto di scelte politiche e sociali precise. E su queste si deve intervenire".

Ma oltre a ravvisare un legame tra i nuovi pericoli per i lavoratori (soprattutto lo stress e le conseguenti malattie psicosomatiche) e i nuovi equilibri economici e organizzativi, nella ricerca viene riscontrato anche un collegamento tra la maggiore competitività sul luogo di lavoro e gli episodi di bullismo e molestie; infine la sottolineatura di un altro aspetto: la connessione tra lo scarso equilibrio della vita professionale e quello della vita privata e famigliare.
Situazioni che fanno del lavoratore precario un soggetto a rischio e concorrono ad aumentare i danni alla salute derivanti dal lavoro. Sintomi che spingono gli operatori del settore, come l'Agenzia europea, a ribadire la necessità di trovare presto vaccini e terapie: un maggiore controllo degli ambienti di lavoro e un incremento reale di garanzie e tutele. In altre parole: nuove, differenti politiche per un lavoro diverso, stabile e sicuro.

L'estate sta finendo... e un anno se ne andrà... vita da cani? macchè, vita da diversamente occupata!!!

Con un pochetto di ritardo rieccomi reduce di 15 giorni di ferie (9 lavorativi, gli altri erano festivi) che equivalgono a 15 giorni di lago...
Tempi di crisi quest'anno, tempo di investimenti tempo che non ho soldi da buttare per il mare ma il mare mi manca tanto e lo sto sentendo or ora che l'estate scivola via... mi mancano le paseggiate sulla spiaggia, le ore sul materassino e a giocare a beach, le pennichelle del dopo pranzo sulla sdraio e il colore della mia pelle.. quest'anno è di un bianco pazzesco... :(
Ad ogni modo è stato tempo di colloqui, fino ad ora sono riuscita a farne circa sedici (su una media di credo 200 curriculum spediti. Ed il numero non è indicativo, è proprio reale).
Eh già, si avvicina la scadenza del contratto che non mi verrà rinnovato e si avvicina il tempo dell'ansia, delle crisi e di tutti i problemi da stress correlato a cui noi precari dovremmo essere abituati ed invece no, non ne siamo capaci. Però spiegatemi, cari signori, con quale forza uno si reca al lavoro sapendo di avere i giorni contati? E con quale voglia si impegna di svolgere tutto al meglio soddisfando i clienti di un'azienda che non ti vuole più solo perchè sei in età fertile e dopo 3 anni dovrebbe farti un indeterminato?
Alla fine noi poveracci non abbiamo mai il coltello dalla parte del manico. Ci accontentiamo di quegli 800 euro al mese e gli altri si stupiscono se mostri la busta paga... cosa dovrei nascondere? Che arrivo a malapena a fine mese?

Vabbè dai, scusate per lo sfogo... proseguiamo con l'estate ricca di affetti e amicizie ma soprattutto ricca di 470-470-470! Che bello, quest'anno abbiamo imparato moltissimo, navigando non so quante ore sulle acque del lago di caldonazzo. SUMMIT: 13,5 NODI di record (di poppa!) e una sola scuffia causata nello stesso giorno... però che bello... in barca non si hanno pensieri, non si hanno problemi... e il tempo purtroppo vola... esci alle 14 ed alle 19 ti accorgi che sei ancora fuori!!! Peccato che, anche in questo sport ci sia chi si diverte a vincere barando nelle veleggiate. Ad ogni modo abbiamo replicato con orgoglio il piazzamento dello scorso anno alla Lagolonga (quest'anno rinominata con LAGONIALONGA) e un primo posto alla LEI-LUI con cena serale annessa.
Una grigliata dietro l'altra e tanta allegria... e poi di nuovo il buio... il rientro normale al lavoro, una settimana di pace e poi ecco che rinizia a rientrare quello che dovrebbe essere un responsabile che sta cercando di farmi andare fuori di testa ma, ahimè, è una gara bella tosta... l'indifferenza in campo la sa lunga.. e mi ritrovo a casa, in attesa che il mio meraviglioso Iphone squilli per un possibile contratto in una possibile ditta con un possibile lavoro precario.. eh si precario perchè a questo punto sono convinta che se mi proponessero un lavoro indeterminato a questo punto non lo accetterei, si sta così bene con l'ansia, sindrome da colon irritabile che non mi fa dormire, ma piegare in due dai crampi e mancare l'aria, notti insonni, meravigliosi sfoghi sulla pelle e in viso che mi rendono così carina e crisi di nervi che fanno paura... un indeterminato significherebbe riuscire a dormire otto ore, avere una vita regolare così come il respiro non affannoso e il cuore regolare, non avere il pensieri del lavoro e studio ... chi me lo farebbe fare?