lunedì 21 maggio 2007

Il Mio Mito

Ecco cosa sei e sei sempre stato per me. Un mito, un esempio.
Non ricordo molto i primi mesi della mia vita ma mi hanno raccontato che eri orgoglioso quando mi portavi a spasso con il passeggino, vicino a zambana. Io ero piccina piccina ma sei stato il primo ometto a vedermi, l’unico che mi è sempre stato fedelmente al mio fianco ogni volta in cui io ne avessi mai avuto bisogno. Fin dai primi istanti. Impegnatissimo nel lavoro e amante dello sport sei sempre riuscito a gestire bene i tuoi impegni e fare TUTTO per la nostra famiglia, per vederci sempre felici e per non farci mancare nulla, per farci vivere “al di sopra” delle nostre possibilità. Mi hai insegnato ad andare in bici, a nuotare, a sciare, a calciare il pallone come un maschiaccio ed a “fare amicizia” anche con la pallavolo. E poi il tennis, il windsurf e la canoa al mare, le passeggiate in montagna ed i primi pattini a rotelle seguiti dai roller con cui ho fatto centinaia di chilometri. Le corse in ciclabile e l’”automobilismo”, solo tu mi hai insegnato a guidare… e non so quale sport io non abbia imparato e se amo così la vita e la solarità è solo grazie a te.
Insieme a mamma mi hai trasmesso dei valori che pochissimi giovani oggi ritengono così indispensabili quanto me: la famiglia, l’amicizia, l’amore e l’onestà, l’ambizione. Sono sempre stata orgogliosa di assomigliarti ed è incredibile come pensiamo e parliamo spesso in simbiosi. Sto male quando tu stai male e quando ho lasciato casa per una vita un pochino più indipendente e meno impegnativa per voi (anche se voi non lo volevate assolutamente) anch’io ci sono stata male. Tanto. Perché non sono mai riuscita a dimostrarti quanto bene ti voglio e quanto sei il mio idolo. Quanto sono giù se anche tu non stai bene e se le cose per cui dai l’anima ti deludono.
Anche se non te l’ho mai detto già lo sai, lo sai che
Ti adoro Papy.

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