mercoledì 8 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: oltre 150 morti

...Perchè non è giusto ignorare...
da : il corriere.it
L'AQUILA - Più di centocinquanta morti e circa duecentocinquanta i dispersi: questo il bilancio ancora provvisorio (diffuso da fonti ospedaliere) del terremoto che nella notte tra domenica e lunedì ha colpito l'Abruzzo. Anche la Protezione civile, che in un crescendo durato tutta la giornata ha dovuto via via ritoccare quello che assomiglia sempre di più a un bollettino di guerra, ha confermato queste stime. Al termine della giornata di lunedì erano 100 le persone estratte vive dalle macerie degli edifici, mentre i morti identificati sono 98, secondo fonti dei soccorritori. Le prime notizie, all'alba, parlavano di una quindicina di persone decedute. Ma è stato subito chiaro che il numero era destinato a crescere con il passare delle ore e con la rimozione delle macerie sotto cui sono rimaste sepolte centinaia di persone sorprese nel sonno.
SCOSSA NELLA NOTTE - La scossa principale, di 5,8 gradi della scala Richter, si è registrata attorno alle 3,30. L'epicentro è stato individuato a una decina di chilometri dall'Aquila. Il sisma è stato avvertito in tutto il centro-sud d'Italia, dalla Romagna a Napoli. Oltre ai morti e ai dispersi, i feriti sono circa 1.500 e si calcola che siano almeno 70 mila gli sfollati, intere famiglie costrette ad allontanarsi dalle proprie abitazioni. Una prima stima parla di 10-15 mila edifici danneggiati con pesanti danni al patrimonio storico e artistico della regione. Franco Barberi, presidente onorario della Commissione nazionale grandi rischi, fa sapere che nei prossimi mesi «è poco probabile che si verifichino scosse di grande energia, ma non lo possiamo escludere». Dopo quella devastante della notte, ha aggiunto Barberi, «si sono registrate circa 200 repliche, la maggior parte di piccola magnitudo».
mercoledì, 08 aprile 2009stampa al femminile
Ancora in Abruzzo si scava tra le macerie ma l’intervento psicologico è da subito un’urgenza. Per questo l’Ordine degli psicologi dell’Abruzzo, come pure la Croce Rossa Italiana, sta organizzando una task force di specialisti.Le vittime del sisma che ha scosso L’Aquila sono state colte nel sonno, momento psicologicamente molto fragile, e hanno visto perdere uno dei punti di riferimento, la casa, oltre a un’ancora di salvezza come l’ospedale. La priorità è allontanarle dai luoghi colpiti, devono percepirsi quanto prima in sicurezza, vanno rassicurate sui famigliari o assistite se hanno subito perdite e devono sentire forte attorno un senso di solidarietà e condivisione.Negli adulti il post terremoto porta rischi di stress da calamità, paura, panico, ansia, fobie, e nei bambini - quelli che ne possono risentire di più - attacchi di panico o ansia acuta, con atteggiamenti regressivi tipo tornare a succhiarsi dito o ciuccio, difficoltà ad addormentarsi, fare pipì a letto.Il consiglio nazionale Ordine Psicologici invita gli psicologi disponibili a eventuali interventi volontari a telefonare allo 06.44292351 o al 340.5129401 indicando nominativo, recapito telefonico e tipo di disponibilità. Nel pomeriggio per i più piccoli sarà operativo un gruppo di sei “clowndottori”, fra i quali due psicologi.

In seguito all'emergenza terremoto per chi fosse interessato o avesse la possibilità di aiutare coloro che da un giorno all'altro si sono ritrovati senza casa e non hanno la possibilità di trovare alloggio lasciamo i seguenti recapiti, senza obbligo di impegno alcuno.


Per offrire disponibilità di alloggio: l’UDU sta cercando posti letto telefonare allo 06.43411763 o scrivere a organizzazione@udu.it

Per volontari da tutta Italia: telefonare alla protezione civile nazionale 06.68201
Per fare donazioni: Raccolta fondi Croce Rossa Italiana:
Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso BNL - roma, intestato a CRI,
codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale: pro terremoto Abruzzo;

Conto corrente postale n. 300004 intestato a CRI causale: pro terremoto Abruzzo;
Versamenti on line sul sito: www.cri.it/donazioni.html

Per enti locali e associazioni di volontariato, comitati, gruppi organizzati: è possibile attivarsi da subito con i corpi locali di protezione civile, con la associazioni prendendo contatti con i coordinamenti regionali, c’è bisogno di medici, tende, coperte, cibo e supporto logistico.
Per informarsi: Dipartimento della Protezione Civile 06.68201

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