venerdì 30 aprile 2010

1 maggio_la festa dei lavoratori

Perchè si festeggia l'1 maggio? Vi sono tanti motivi, la storia narra che:






Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l'idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese :
"Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi".
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.

Man mano che ci si avvicina al 1 maggio 1890 le organizzazioni dei lavoratori intensificano l'opera di sensibilizzazione sul significato di quell'appuntamento.

"Lavoratori - si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 - ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l'Internazionale!".
Monta intanto un clima di tensione, alimentato da voci allarmistiche: la stampa conservatrice interpreta le paure della borghesia, consiglia a tutti di starsene tappati in casa, di fare provviste, perché non si sa quali gravi sconvolgimenti potranno accadere.

Da parte loro i governi, più o meno liberali o autoritari, allertano gli apparati repressivi.
In Italia il governo di Francesco Crispi usa la mano pesante, attuando drastiche misure di prevenzione e vietando qualsiasi manifestazione pubblica sia per la giornata del 1 maggio che per la domenica successiva, 4 maggio.

In diverse località, per incoraggiare la partecipazione del maggior numero di lavoratori, si è infatti deciso di far slittare la manifestazione alla giornata festiva.

Del resto si tratta di una scommessa dall'esito quanto mai incerto: la mancanza di un unico centro coordinatore a livello nazionale - il Partito socialista e la Confederazione generale del lavoro sono di là da venire - rappresenta un grave handicap dal punto di vista organizzativo. Non si sa poi in che misura i lavoratori saranno disposti a scendere in piazza per rivendicare un obiettivo, quello delle otto ore, considerato prematuro da gran parte dei dirigenti del movimento operaio italiano o per testimoniare semplicemente una solidarietà internazionale di classe.

Proprio per questo la riuscita del 1 maggio 1890 costituisce una felice sorpresa, un salto di qualità del movimento dei lavoratori,che per la prima volta dà vita ad una mobilitazione su scala nazionale, per di più collegata ad un'iniziativa di carattere internazionale.

In numerosi centri, grandi e piccoli, si svolgono manifestazioni, che fanno registrare quasi ovunque una vasta partecipazione di lavoratori. Un episodio significativo accade a Voghera, dove gli operai, costretti a recarsi al lavoro, ci vanno vestiti a festa.
"La manifestazione del 1 maggio - commenta a caldo Antonio Labriola - ha in ogni caso superato di molto tutte le speranze riposte in essa da socialisti e da operai progrediti. Ancora pochi giorni innanzi, la opinione di molti socialisti, che operano con la parola e con lo scritto, era alquanto pessimista".
Anche negli altri paesi il 1 maggio ha un'ottima riuscita:
"Il proletariato d'Europa e d'America - afferma compiaciuto Fiedrich Engels - passa in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un solo esercito. E lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti".
Visto il successo di quella che avrebbe dovuto essere una rappresentazione unica, viene deciso di replicarla per l'anno successivo.
Il 1 maggio 1891 conferma la straordinaria presa di quell'appuntamento e induce la Seconda Internazionale a rendere permanente quella che, da lì in avanti, dovrà essere la "festa dei lavoratori di tutti i paesi".


In questo mio primo maggio, invece non so come starò... la festa dei lavoratori, (ebbene amo lavorare) ma questo primo maggio ci sarà un'atmosfera particolare.. ma spero di essere talmente coinvolta in quello che starò facendo da non voler pensare a niente, di essere circondata come sempre da persone eccezionali che non mi facciano ricordare quanto sta accadendo a pochi kilometri d'aria... qualche montagna più in là... sarà dura, difficile vedere anche le foto però credo che ce la farò. La vita è passata, ognuno ha fatto le sue scelte. E io ora sto davvero bene così come sto. Certo ho un forte desiderio di sposarmi, avere una casa, una famiglia e qualcuno che mi ami per quello che sono e quello che stato è stato. A volte sono ancora una bimba ma la vita vola anche per me e certi desideri irrefrenabili credo siano più che giustificati, no?

Allora penso a terminare questo lungo pomeriggio di lavoro e dedicare tutto il week a me stessa e alle persone che mi vogliono bene davvero e che mi fanno vivere.

Buon week end del primo maggio! (speriamo il sole splenda!)

giovedì 29 aprile 2010

Leggenda sui vasi cinesi


Un'anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all'estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l'altro era perfetto, ed era sempre pieno d'acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto.
Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d'acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati.
Ma il povero vaso crepato si vergognava del pro prio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l'acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa.
La vecchia sorrise: Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell'altro vaso?
È perché io ho Sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola.
Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa.
Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto.
Ma sono la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante.
Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c'è di buono in lui
.

lunedì 26 aprile 2010

Uomini e donne: ecco la differenza ;)_barzelletta simpatica.



(una catena che gira da internet, troppo divertente!)

Non ho mai capito perchè le necessità sessuali degli uomini e delle donne sono così differenti fra loro...
Non ho mai capito tutte quelle idiozie che le donne provengono da Venere e gli uomini da Marte.
E non ho mai capito perchè gli uomini pensano con la testa mentre le donne con il cuore. Però......


Una notte mia moglie ed io siamo andati a letto.
Abbiamo cominciato ad accarezzarci, massaggiarci, bacini etc, etc.....
La questione è che io ero già pronto, ma proprio in quel momento lei mi dice: 'Adesso non ne ho voglia, amore mio. Voglio solo che mi abbracci'
Ed io esclamo:' CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE???????????????'

Al che mi dice le parole magiche di tutte le donne:'Non sai
connetterti con le mie necessità emotive di donna'.
Che cazzate... Il punto finale è che quella sera non ci sarebbe stata nessuna lotta.

Ho messo a posto gli oli afrodisiaci, ho spento le candele, ho tolto il disco di Baglioni (in quei momenti funziona quasi sempre) ho spento lo stereo ed ho rimesso in frigo lo champagne.
Sono andato a farmi una doccia fredda per vedere se potevo calmare 'la bestia' e mi sono messo a guardare
Discovery Channel a tutto volume per non fare dormire la figlia di mia suocera...Dopo un pò mi sono addormentato.

Il giorno dopo siamo andati al centro commerciale e mi sono messo a guardare orologi mentre lei si provava tre modelli carissimi di Armani.
Come tutte le donne non sapeva decidersi, così le ho detto di prenderli tutti e tre.
A questo punto mi ha detto che le sarebbero servite delle scarpe nuove da mettere con i nuovi vestiti, 350 euro al paio. Le ho detto che andava bene.
Di lì siamo andati nella sezione casual dalla quale ha preso un piumino ed una borsa di Louis Vuitton. Era così emozionata!
Credo pensasse che fossi diventato pazzo, ma ad ogni modo le ha prese lo stesso. Mi ha messo, quindi, alla prova chiedendomi un gonnelino corto da tennis.
Non sa neanche correre, figuriamoci giocare a Tennis. E' rimasta shockata quando le ho detto di comprare tutto ciò che voleva.
Era così eccitata sessualmente dopo tutto questo, ed ha cominciato a chiamarmi con tutti i nomignoli più affettuosi e stupidi che le donne usano. 'Cucciolone mio', 'Topolino amoroso' e così via. Siamo andati alla cassa a pagare.

E' stato qui che, essendoci solo una persona prima di noi, le ho detto:'No amore mio, credo che in questo momento non ho voglia di comprare tutto questo...'
Se aveste potuto vederle la faccia, diventò pallida quando le ho detto: 'Voglio solo che mi abbracci'.
Sembrò quasi che stesse per svenire, le si è paralizzata la parte sinistra del corpo, le è venuto un tic nervoso all'occhio.
A questo punto le ho detto: 'Non sai connetterti con le mie necessità finanziarie di uomo'.

venerdì 23 aprile 2010

Soluzioni all'indovinello



1) la strada
2) le forbici
3) una delle mamme è nonna, ossia mamma di (almeno) una delle altre mamme
4) il nome
5) il pettine
6) sempre secondo sei!
7) oggi sono i numeri civici, quindi numeri ad 1 cifra costeranno 1 euro, a 2 cifre 2 euro, a 3 cifre 3 euro
9) sempre l’Australia, solo che non lo sapevamo!
10) 14. La domanda chiede quante gambe, non quante zampe! Comunque il totale di gambe + zampe sarebbe: 2401 gattini piccoli + 343 gatti adulti = 2744 gatti, che hanno 10976 gambe, a cui aggiungere le 14 gambe delle ragazze. Totale 10990 “arti”…

Indovinelli....

1.Non si muove.. eppure arriva ovunque. Cos’è?
2.Se le unisci, dividono..
3.Tre mamme hanno ognuna 2 figlie. Devono andare al cinema e nella sala sono rimasti solo 7 posti. Eppure riescono a sedersi tutte quante, perfettamente. Come è possibile?
4.E’ tuo ma lo usano quasi sempre gli altri… Che cos’è?
5.Ha i denti, eppure è sempre a digiuno. Di cosa parliamo?
6.Stai partecipando ad una corsa. Un attimo prima di tagliare il traguardo riesci finalmente a superare il secondo. In che posizione arrivi?
7.Ieri lo è stato, domani lo sarà…
8.Una signora entra in una ferramenta per comprare un oggetto, e ne chiede il prezzo al commesso che risponde: “Per uno, spenderà un euro, per dodici, due euro”. “E per 144?”, chiede la signora. Il commesso replica “Ovviamente tre euro”. Qual è l’oggetto che vuole comprare?
9.Qual era l’ isola più grande del mondo prima che venisse scoperta l’Australia?
10.Infine un rompicapo matematico:

C’è un pullman con 7 ragazze. Ogni ragazza ha 7 zaini. In ogni zaino ci sono7 gatti grandi. Ogni gatto grande ha 7 gatti piccoli. Ogni gatto ha 4 gambe. Quante gambe ci sono nel pullman?


mercoledì 21 aprile 2010

Il caso del vulcano Islandese.. la natura inizia a ribellarsi. Avatar?


ANSA) - ROMA - L'eruzione in Islanda dell'Eyjafjallajkull ha proiettato nell'atmosfera a una quota di 4/5 Km una massa calda di polveri e gas. Una nuvola in grado di influenzare il clima localmente, ma che potrebbe avere effetti piu' estesi e piu' duraturi se parte delle polveri dovessero finire nella stratosfera. ''Se le polveri emesse dal vulcano islandese avranno quantita' e soprattutto energia (termica) tale da 'bucare' la tropopausa e finire nella stratosfera, potrebbero restare anche anni e determinare cambiamenti climatici piu' significativi'', dice Vincenzo Ferrara, esperto di clima dell'Enea alla luce delle nuove rilevazioni sulle correnti in quota e l'andamento dei venti. Un nucleo di alta pressione al largo delle coste irlandesi, accoppiato ad una bassa pressione sulle Azzorre, ha formato nell'area una configurazione della circolazione atmosferica nota ai meteorologi con il nome di 'blocco atlantico'. Questa configurazione, caratterizzata da venti intensi da nord sull'Europa, e' in grado di persistere per diversi giorni e sta 'spingendo' rapidamente la nube di polvere verso il sud d'Europa, dove la nube - secondo gli esperti di clima dell'Enea - ha trovato le condizioni ideali per disperdersi sul continente. L'eruzione sta causando gravi danni al traffico aereo. Per l'eruzione dell'Eyjafjallajkull la situazione e' aggravata dal fatto che la nube intercetta gran parte delle rotte polari fra Europa e America del Nord. Oltre alle conseguenze sul traffico aereo potranno esserci effetti rilevabili anche sul sistema climatico. Le polveri e l'anidride carbonica prodotte dalle eruzioni vulcaniche generano effetti contrastanti sulla temperatura. L'aumento di anidride carbonica tenderebbe ad aumentare temporaneamente l'intensita' dell'effetto serra. Tuttavia l'effetto di gran lunga piu' rilevante e' quello dovuto alle polveri. ''A seconda della consistenza e del tipo di eruzione, la nube vulcanica forma uno strato di polveri che puo' arrivare - secondo gli esperti dell'Enea - anche a rivestire tutta l'atmosfera terrestre. Questo strato funziona da schermo e da specchio per la radiazione solare provocando un importante riscaldamento della stratosfera (sopra la nube) e un raffreddamento dei bassi strati dell'atmosfera (sotto la nube)''. ''Le conseguenze di un'eruzione particolarmente ricca di composti attivi dal punto di vista dell'interazione con la radiazione solare (solfati), vengono osservate solitamente durante i due anni successivi all'evento. Il riscaldamento della stratosfera puo' superare (come nel caso dell'eruzione del Pinatubo nel Giugno 1991) gli 0.5 gradi centigradi a scala planetaria con conseguente impatto su tutta la circolazione atmosferica. Nella bassa atmosfera le conseguenze delle eruzioni sull'abbassamento delle temperature globali sono meno evidenti anche se nel passato si sono verificati casi eccezionali: l'eruzione dell'Aprile 1815 del Monte Tambora in Indonesia ha provocato un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in un anno senza estate''.

Bambino troppo esigente con se stesso


Pretendere troppo da se stessi è deleterio
A volte capita di avere figli con un carattere molto rigido, in cui la dimostrazione e la caparbietà di voler riuscire nelle cose, si trasformano in un’esigenza al confine con il perfezionismo.
L’insoddisfazione che ne deriva, da un tale comportamento, si manifesta in atteggiamenti troppo critici, e spesso di chiusura e non accettazione dei propri limiti, ecco allora che un bambino che “secondo il suo metro valutativo personale, non sa cantare” preferisce non farlo, perché si reputa non adeguatamente all’altezza della situazione.
Davanti ad un foglio bianco, se inizia a disegnare, ma non riesce a fare quello che vorrebbe, si dispera e lascia il disegno a metà, lamentandosi della sua inadeguatezza e dell’incapacità di riuscire in una cosa. Questi sono solo alcuni esempi, ma in realtà si potrebbe andare avanti all’infinito, perché i contesti e le situazioni sono davvero molti, ma tutti sempre simili a livello comportamentale.
Tali situazioni pongono i genitori in una posizione e uno stato d’animo di ansia e preoccupazione, perché la domanda è “come devo fare davanti a questi comportamenti?”.
La prima cosa da dire è che i bambini nel momento in cui si comportano così, entrano in una sorta di tunnel, in cui paradossalmente nonostante un’ottima intelligenza, precocità e maturità, spesso sopra la media, si danneggiano da soli.
Non è tanto una questione d’intelligenza, ma in questo caso di autostima del bambino, che scende a causa dell’incapacità da parte del bambino di fare delle cose, che secondo il suo pensiero sono difficili.
Inizia così una sorta di circolo vizioso in cui il bambino perde progressivamente la voglia di mettersi alla prova, di “mettersi in gioco”, rinuncia cioè a fare delle cose, per la paura di non riuscirci, ma questo è il “serpente che si mangia la coda!”, poiché invece la cosa migliore sarebbe quella di far superare questo impasse!


Come aiutare un bambino troppo esigente?
Il provare, sperimentare, e ovviamente sbagliare o comunque non riuscire a fare le cose “bene” è il bello della crescita, è una naturale fase di passaggio verso l’età adulta, e come tale va affrontata con serenità, senza angosce. Ciò che è importante fare è far accettare le frustrazioni, che come tali, aiutano a maturare e crescere, non vi è crescita senza frustrazione, solo superando gli ostacoli, si diventa “grandi”.
La figura genitoriale, ma anche le altre che possono satellitare quotidianamente intorno al bambino, devono in questo supportarlo nel modo giusto, incoraggiarlo, non abbandonarlo nella sua infelicità di “bambino incapace”, spronarlo a superare i piccoli e i grandi scalini della crescita, congratularsi con lui ogni volta che riesce a non arrabbiarsi, questo è molto importante. Di solito si dice “bravo” a seguito di un bel disegno, ma qualsiasi disegno è bello, per noi!
Questo è il messaggio che dovrebbe passare, infondergli fiducia, soprattutto nei momenti di difficoltà, fargli capire che se riesce a non arrabbiarsi, a non prendersela, sarà più facilitato a superare anche le difficoltà più grandi.
Sbagliare è una cosa da accettare, fa parte dell’essere umano, nessuno è perfetto, neanche mamma e papà, poiché anche loro possono fare degli errori, ai quali però in tutta tranquillità si cerca di riparare, senza arrabbiarsi e avere chissà quali pretese.
Da parte del genitore, bisognerà poi cercare di osservare e di capire i reali interessi e bisogni del bimbo, per aiutarlo a perseguirli in tutta serenità, se ama disegnare, diamo libero sfogo a questa sua passione, facciamogli trovare a casa tempere, pennarelli, acquarelli fogli colorati.
Ama la cucina, perché non preparare insieme una bella torta, magari vestendolo da piccolo pasticcere, oppure facendoci aiutare nelle piccole faccende domestiche, come apparecchiare la tavola?

Ogni bambino ha il suo carattere e le sue passioni, conoscerlo bene, può davvero aiutare molto il nostro delicato e impegnativo compito di genitori.

venerdì 16 aprile 2010

5 cose da non dire sul lavoro - from yahoo.com

Su una cosa non c'è dubbio: non esiste modo migliore per farsi licenziare se non dire un bel "vaffa" al proprio capo. La cosa è talmente certa che a nessuno verrebbe in mente o avrebbe l'istinto di fare. Ma sul posto di lavoro ci sono altre frasi e parole che al capo suonano fuori luogo e che gli fanno pensare male, ma proprio male, sul conto del suo collaboratore. Probabilmente nessuno ha un capo tremendo come il megadirettore galattico del ragionier Fantozzi, più volte sottoposto alla prova della poltrona sacco su cui era costretto a sedersi. E di sicuro non conviene nemmeno avere un comportamento ossequioso in stile fantozziano e dire "Mi scusi, venerabile maestà? Disponghi di me come meglio vuole! Mi concedi l'onore di essere il suo umilissimo servo! Com'è umano lei!". Ma è bene conoscere quelle 5 frasi sbagliate che il capo proprio non vuole sentirsi dire.

1. Non è colpa mia
Qualcosa è andato storto con il lavoro e il capo ti convoca. Se c'è una frase che non vuole sentire è "Non è colpa mia". Quando si lavora ai manager non interessa sapere di chi è la colpa e nemmeno avere davanti a sé qualcuno che tenta di discolparsi. Ai leader in genere così come ai manager non importa sapere chi è stato la causa di un problema, ma interessa trovare chi sappia risolvere la situazione. L'atteggiamento giusto è quello di spiegare quali problemi si sono incontrati sul lavoro e proporre alcune soluzioni per il futuro. tentare di scaricare la responsabilità di qualcosa, in più, può dare fastidio perché riflette una mentalità infantile.

2. Non serve che nessuno mi insegni
Tutti hanno da imparare qualcosa e nessuno è così bravo da poter pensare di non avere bisogno di alcun insegnamento o consiglio. La frase, oltre che supponenza, indica un cattivo rapporto di fiducia con gli altri colleghi e scarsissima disponibilità alla collaborazione, qualità che invece è particolarmente apprezzata sul posto di lavoro. L'atteggiamento migliore? Mettersi subito in ascolto, condividere le proprie esperienze e ringraziare dello scambio di opinioni.

3. Posso fare solo una cosa alla volta
Altra frase che denota un cattivo rapporto con il capo e un sentimento di avversione nei confronti del lavoro. Al di là del fatto che è possibile anche fare più cose alla volta, se quello che intendevi dire è che sei già molto impegnato con un lavoro più urgente e più importante non ti rimane che dirlo in modo molto calmo e dettagliato. Per non essere criticati dai capi, contano i fatti: se un lavoro non si può fare perché già se ne sta facendo un altro è inutile rispondere con una frase fatta. Serve concretezza, cioè descrivere ciò che si sta facendo calcolando il tempo necessario per finire.

4. Non è un mio problema
Dire apertamente che non si è coinvolti da una problematica che si verifica sul posto di lavoro è una di quelle affermazioni che suonano come un "campanello d'allarme" serio. La frase mostra un disinteresse totale per il lavoro e suona anche come una provocazione, che nasconde un dissapore o una incomprensione precedenti. Al contrario anche se la questione non riguarda direttamente il proprio compito, è bene e utile mostrare interesse e volontà di aiutare.

5. Tengo famiglia
Sei arrivato in ritardo per l'ennesima volta perché hai portato il bimbo all'asilo? Che tu abbia sette figli e una moglie da mantenere non interessa a nessuno o comunque non è un argomento valido per pretendere di avere un trattamento di favore sul lavoro. Gli impegni di famiglia sono problemi tuoi, non del tuo capo. In alcuni casi le ragioni familiari ancora sono riconosciute, ma in questo caso vale la regola dell'equilibrio: mai approfittarne. A lamentarsi potrebbe non essere il tuo responsabile, ma il collega della scrivania accanto...

giovedì 15 aprile 2010

Trovate le scarpe che voglio!! Però non le vendono :(


Si è spento stamattina all'età di 87 anni Raimondo Vianello, icona della televisione italiana.


Vianello, morto intorno alle 7 all'ospedale milanese San Raffaele, era nato a Roma nel 1922 ed era sposato con Sandra Mondaini, con la quale -- oltre che la vita -- ha spesso diviso palcoscenico e piccolo schermo.
Celebre per gli sketch in cui scherza sulle dinamiche matrimoniali, la coppia è stata protagonista di numerosi programmi e sit-com.

"Con Raimondo Vianello scompare uno dei pionieri della televisione italiana, un professionista raffinato, elegante e mai volgare", si legge in una nota della Rai. "Un artista, un vero gentiluomo, che ha contribuito a rendere più lieve e gradevole il servizio pubblico fin dai suoi albori negli anni 50 e a fidelizzare con la sua comicità e il suo sorriso milioni di telespettatori".

Negli anni 80 Mondaini e Vianello furono tra i primi personaggi dello spettacolo a lasciare la Rai per andare a lavorare nella neonata Mediaset.

Nel 1998 Vianello ha condotto il Festival di Sanremo insieme ad Eva Herzigova e Veronica Pivetti.

E con Vianello se ne vanno tante mattinate della mia infanzia passate a sorridere davanti ai loro fantastici sketch familiari... AdDio Raimondo...

La verità dello show business

Ecco tutto ciò che si dovrebbe sapere davvero... forse tante ragazze capirebbero che non è solo la bellezza che ti porta avanti, ora la tecnologia può fare tutto migliore indipendentemente dal fatto che sei brutta e/o bella... ed ecco quante paranoie e pensieri verrebbero meno... qeusto cmq è solo un esempio dei tantissimi....




mercoledì 14 aprile 2010

Un anno dalla Laurea..

Non ci credo, già volato un anno! Una ricordino in più non guasta ;P




Testo canzone Skoda Yeti

Bèla, alùra? Bèla, alùra? El g’ha ol Suv Uhè. Testina cosa vuoi? El g’ha ol Suv. Inquina? Fatti tuoi! Gliel’ha comprato il Papi… c’ha la fabrichètta, parcheggia sui binari… E poi lo sposta? Senza fretta. Ma va in doppia fila? ‘Zz se ne frega, c’ha la pila… (grana-soldi) El g’ha ol Suv. Lü l’è el Baüscia milanés, che ol’g’ha ol Suv! Occupa tutta la City col Suv. Lui spende e spande alla stragrande. El g’ha ol Suv, El g’ha ol Suv El g’ha ol Suv, Suv, Suv, Suv… Si fa allargare il garagìno? Non ci sta il gioiellino… Se non dici che ti piace poi piange il bambino… Ad ogni multa si stupisce: “Non si può sulle strisce?” E col Ghisa poi s’impunta: “Mi compro te e la giunta!” El g’ha ol Suv… Lü l’è el Baüscia milanés, che ol’g’ha ol Suv ! Tutto è permesso perché lui ol g’ha ol Suv. Lui spende e spande alla stragrande El g’ha ol Suv, El g’ha ol Suv, El g’ha ol Suv, Suv , Suv , Suv ….. Ma smettila…. E Curma? Santa, Saint Moritz… Ahahahah, Bèlla, alùra? Bèlla, alùra?



http://www.diatonico.com/colonne-sonore/spot-colonne-sonore/canzone-pubblicita-skoda-yeti.html

Fai oggi quello che non potresti fare domani

TESORINO, SEI ANCORA IN CIELO MA PRIMA O POI SPERO TU FACCIA PARTE DI ME, CRESCA IN ME E FRUTTO DI UN AMORE VERO, SPONTANEO, DESIDERATO.
LE ESPERIENZE DI OGNI GIORNO MI STANNO INSEGNANDO TANTO MA LA COSA CHE MI INNERVOSISCE E' RITROVARMI A PENSARE A CIO' CHE AVREI VOLUTO FARE E NON HO FATTO E QUESTO SARA' UNO DEI PRIMI CONSIGLI CHE DEVO RICORDARMI DI DARE A TE. Non fare come me, io sono in grado di volere un bene dell'anima alle persone, di sentirmi parte di loro, della loro giornata, della loro gioia e non saperlo dimostrare e questa cosa davvero mi rende triste. Non riesco a dimostrare di amare, poi mi ritrovo a pensare cosa avrei potuto fare di più. Passo un week end meraviglioso con gli amici e sogno un loro abbraccio forte, un segno dell'IO CI SONO E SU DI ME POTRAI CONTARE SEMPRE. Ricordo un pomeriggio divertente e penso perchè non mi sono lasciata andare e fare due risate pure io senza tanto imbarazzo e tanta vergogna... ma ogni giono insegna qualche cosa di più. Soprattutto è importante capire che ciò che oggi non hai fatto domani devi farlo, lasciarti andare, dimenticare i pensieri e gli obblighi. La vita è una e di rimpianti non si vive, i rimorsi non servono a nulla. Tutto ciò che vi è stato ha la sua spiegazione. Ma l'essere se stessi sempre, ecco questa è la spiegazione migliore.

St Moritz 2010 - fantasticoo

martedì 13 aprile 2010

I soldi non fanno la felicità.. ma possono aiutarti a realizzare i tuoi sogni…

Il ritorno alla quotidianità seppure lento e un po’ doloroso è quanto più obbligato… tanto più triste…
La vita di tutti i giorni non mi dispiace ma ha un brutto difetto, di farmi riflettere troppo… ebbene eccola qui di fronte a me di primo acchito l’occasione che aspettavo da tempo, uno dei piccoli sogni in un cassetto che si sta svuotando lentamente… senza realizzarsi (laurea a parte ma chiamalo desiderio con la fatica che ho fatto a raggiungerla!!! ;P)
Ebbene eccomi a colloquio con il dirigente scolastico che mi propone come docente di inglese per la 3-4-5- classe superiore dalla settimana prossima fino a luglio… e poi ? chi vivrà vedrà…
Rinunciare a un sogno per un lavoro che è una certezza sebbene nn sia la massima aspirazione?
Dentro di me la prima rispostà è no, ai sogni nn ci rinuncio… poi ci si ritrova dinnanzi alla realtà dei fatti.
Il gasolio costa, ogni giorno di più. Il telefono è purtroppo oramai indispensabile e l’agio della vita degli ultimi anni che mi sono procurata spendendo gran parte di quello che guadagnassi … ebbene non riesco a sottrarmelo.. un viaggio ogni tanto, una cena fuori con gli amici, lo sci, un giretto in barca… si vive una volta sola, oppure no?ho già rinunciato a troppo per non essermi voluta ribellare dalle costrizioni e mi trovo spesso dinnanzi a fatti (cfr prossimo matrimonio … chi ha orecchie per intendere intenda) compiuti ai quali non posso di certo giustificarmi. E ancora meno riparare…

Ma la vita è dura oggi giorno e non posso sopravvivere insegnando per soli 3 mesi… e poi chi mi mantiene? In un periodo di crisi allucinante in cui un titolo in più o uno in meno non cambia chi lo ritrova un lavoro come quello di adesso che mi da garanzia fino al 2011?e ancora torno ad diare i soldi che distruggono e non riescono a farmi realizzare le piccole ambizioni…
Gli stessi soldi che mi hanno fatto maturare, crescere diventare spesso troppo grande a colpa della necessità di mantenermi …e mi ritrovo a spiluccare l’affetto qui e la, in un sorriso, in un abbraccio, alla ricerca dei valori veri e credendo ciecamente nell’amicizia quella vera. Quella che non ti fa più pensare a niente, ti fa sorridere, ti fa vivere, ti fa sentire piena di amore ed affetto. quella che mi ha fatto trascorrere giorni meravigliosi e nascondere le lacrime domenica sera, quando allontanandomi da St Moritz non riuscivo più a parlare, non sono neppure riuscita a dire grazie… quando ben nascoste sotto gli occhiali da sole già alcune lacrime di nostalgia accompagnavano il sole al tramonto di un giorno infinito. Quello dell’amare e farsi amare, anche solo nel senso di volersi bene, anche nel solo senso che si vive una volta sola e in questa vita l’unica cosa certa sono i valori in cui credere.

lunedì 12 aprile 2010

Voglio vivere in... Valchiavennaa!!



Erano circa le 23 del 10.04.2010 e non potrò dimenticarmele mai più… sette anni erano trascorsi da quel maledetto giorno in cui nessuno dei due era colpevole, entrambi vittime di una fine che non ci apparteneva e non causata da noi… poi qualcuno smise di crederci… il fato mi gioca quindi un brutto scherzo … sabato sera, non vedevo l’ora di riabbracciare gli altri ed all’improvviso una macchina nera e non a caso lui non la guidava… era li, di fronte a me… i suoi occhi brillavano esattamente come il primo bacio all’alba di una notte in cui nessuno ci aveva notati… un ciao sussurrato forse per sbaglio e poi il viso che si volta… e si nasconde… nonostante il caldo inizio a tremare ed un nodo mi stringe la gola… quante cose avrei voluto dirgli? Quanti pensieri frullavano la mia mente? Troppi… e invece nulla per non rovinargli una storia stabile ma che stava nascondendo tutto quello che lui era davvero…
Cosa provassi per lui, Amore, si con la A maiuscola. Eppure non gli avevo mai detto Ti Amo…
La perfezione, tutto ciò che si ha sempre desiderato… e perso… eppure la vita è sta procedendo ma il suo nome lo porto nel cuore…
Anche i sogni svaniscono, bisogna svegliarsi, altrimenti che sogno sarebbe??Del sogno resterà solo il suo nome che un giorno sarà lo stesso nome che porterà mio figlio…
E poi le persone vere restano e ci sono sempre, non si fanno annullare da niente e nessuno.

Quindi poi il viaggio è andato solo migliorando sempre di più, sempre meglio…
Gordona, che meraviglia, la Valchiavenna è la valle più bella che io possa mai aver visto fino ad ora! E poi ci vivono persone splendide che hanno saputo farmi divertire, ridere, non pensare a nient’altro se non alla vita e all’amicizia, quel valore vero e indelebile che ormai pochi conoscono eppure loro sono persone splendide! Quindi Madesimo e il Canalone, che spettacolo ( e che fatica… sto diventando vecchia hihi!!)
E poi il Monte Spluga, un paradiso terrestre, la motoslitta, il ristorante e la grolla hihi che risateeee
E un piccolo sfizio concesso anche a noi terrestri… St Moritz.. quant’è bello??
Il fatto è, che quando la compagnia è incredibile tutto diventa fantastico… sembrava un inizio triste e melanconico, ma tutto è diventato una meravigliosa realtà da vivere… quanti attimi ho sperato il tempo si fermasse in questi due giorni?? Tantissimi…
E spero solo che questo valore ci tenga uniti per tutta la vita… Si può essere amici per sempre?


“In amore o sei dentro o sei fuori,
un amico ti lascia anche vivere,
non ti scredita, no si vendica.
Gli amici colpiscono duro,
che neanche una madre è così,
senza chi mi sbatteva nel muro
forse non sarei qui.

E campioni del mondo o in un mare di guai
per gli amici rimani chi sei,
sarà il branco che viene a salvarti se ti perdi.
Puoi alzare barriere,
litigare con dio,
cambiare famiglia e città,
strappare anche foto e
radici, ma tra amici
non c'è mai un addio. “ Pooh


E anche se non sono qui con me queste persone spettacolari sono nel mio cuore, ieri oggi e domani! e chissà che un giorno pazza come sono non decida di vivere da quelle parti... ma questa è tutta un'altra storia!!

A prestooo

giovedì 8 aprile 2010

Gordona, Chiavenna...

Sinceramente stento a crederci... Gordona, Chiavenna... il motivo della nascita di questo blog probabilmente, troppi ricordi di giorni indimenticabili... ed ora, tra poco più di 48 ore sarò li...
Non riesco a descrivere le sensazioni in un periodo come questo in cui molte delusioni sono state amare... ed ora lassù, poco sopra quel ramo del lago di Como, a pochi passi dalla Svizzera... a distanza ravvicinata con quello che fu un sogno di una maturità di mezz'estate...
A prestoooo



giovedì 1 aprile 2010

1 aprile = PESCE D'APRILE!

La Pasqua - Don Tonino Bello


Vorrei che potessimo liberarci dai macigni
che ci opprimono, ogni giorno:
Pasqua è la festa dei macigni rotolati.
E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto,
videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno.
Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima
che non lascia filtrare l'ossigeno,
che opprime in una morsa di gelo;
che blocca ogni lama di luce,
che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia,
dell'odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate.
Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno,
la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi
e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro,
si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto,
si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione
di Cristo.

(don Tonino Bello)