giovedì 22 ottobre 2009

470 di mezz'estate...


Sono fatti tutti così gli uomini e l'amore...

Semplici e un po' banali
Io direi quasi prevedibili e sempre uguali
Sono fatti tutti così gli uomini e l'amore
Come vedi tanti aggettivi
Che si incollano su di noi
Dai che non siamo poi cattivi
Tu non sei niente male
Parli bene e mi sorprendi quando tiri forte
La tua moto dal motore che sento truccato
E va bene guidi tu che sei brava più di me
E io attendo che sia amore, sai
Ma io sono con te ogni giorno
Perché di te ho bisogno
Non voglio di più
Acqua e sale
Mi fai bere
Con un colpo mi trattieni il bicchiere
Ma fai male
Puoi godere se mi vedi in un angolo ore
Ed ore
Ore piene
Come un lago
Che se piove un po' di meno è uno stagno
Vorrei dire... Non conviene...
Sono io a pagare amore tutte le pene
Vedi divertirsi fa bene
Sento che mi rido dentro e questo non mi conviene
C'è qualcosa che non va non so dirti cosa
È la tua moto che sta giù
Che vorrei guidare io
O meglio averti qui vicino a me?
Ma io sono con te ogni giorno
Perché di te ho bisogno
Non voglio di più.
Acqua e sale
Mi fai bere
Con un colpo mi trattieni il bicchiere
Ma fai male
Puoi godere se mi vedi in un angolo ore e ore
Ore piene come un lago
Che se piove un po' di meno e uno stagno
Vorrei dire... Non conviene...
Sono io a pagare amore tutte le pene.

domenica 18 ottobre 2009

Primogento o secondogenito fa la differenza?


Pillole

· Il primogenito è il figlio che in positivo, ma anche in negativo, assorbe le inesperienze e l'improvvisazione dei genitori.
· Il secondogenito fa fatica a trovare un suo posto in famiglia e non riesce ad appartenere né al mondo dei grandi né a quello dei piccoli.
· La strada dell' ultimo nato è già stata spianata dai fratelli e lui si sente più liberi da vincoli e controlli.


E' l'ordine di nascita ad aver determinato in molti di noi le scelte fatte nella vita adulta in campi diversi come le relazioni sociali, il rapporto con il denaro o con il proprio fisico, la carriera lavorativa facendo nascere anche piccole ossessioni o rituali. Tutto ciò accade perché è proprio differenziandosi dai fratelli che si riesce a trovare un posto e la propria identità all'interno della famiglia.

Leggendo questo approfondimento potrai verificare personalmente se l'ordine di nascita ha influenzato davvero la tua vita.

IL PRIMOGENITO
E' il figlio che in positivo, ma anche in negativo, assorbe le inesperienze e l'improvvisazione dei genitori. E' considerato l'apripista ed è fra i fratelli quello che vive per primo tutte le tappe della vita da quella scolastica, a quella affettiva fino alla carriera lavorativa. Su di lui calano tutte le ansie e le insicurezze dei genitori che rivivono insieme al primogenito tutto il loro percorso di crescita. Emozioni, sentimenti ma anche insicurezze vengono espresse in modo appassionato e questo legame con i genitori rimarrà forte per tutta la vita. Il primogenito è solitamente un conservatore che mantiene e raccoglie tutte le tradizioni di famiglia ed è colui che nel lavoro e nello studio ha più successo poiché sente la considerazione che la famiglia ha su di lui in qualità di figlio maggiore. Se è maschio solitamente eredita l'attività del padre con il quale ha un rapporto molto stretto e lo considera un modello al quale ispirarsi. La sua infanzia però non è stata semplice poiché ha dovuto dividere l'amore dei genitori con altri fratelli e questa privazione lo ha fatto soffrire non poco; per tutta la vita cercherà l'apprezzamento e la stima di chi lo circonda proprio per la ricerca dell'amore sottratto. In amore farà coppia con un partner diplomatico e meno severo.

IL SECONDOGENITO
E' l'eterno mediatore nato quando i genitori avevano già un figlio da accudire, quindi più esperti ma anche con meno tempo da dedicare, e molto spesso con un terzo fratello in arrivo che toglie quel poco di attenzione che il secondogenito era riuscito a strappare. Fa fatica a trovare un loro posto nella famiglia e non riesce ad appartenere né al mondo dei grandi né a quello dei piccoli. La sua più grande dote, che sviluppa dividendosi tra fratello maggiore e fratello minore, è quella della versatilità e della diplomazia che lo aiuterà nella scelta del lavoro, spesso socialmente utile o comunque con una forte inclinazione psico-pedagogica.


Molti secondogeniti non riescono a trovare un partner e decidono di vivere con i genitori riscoprendo un rapporto che non sono mai riusciti ad approfondire da bambini oppure cercano presto di uscire di casa per trovare una loro identità. Solitamente il loro rapporto con la vita e le relazioni emotive si contrappone con le scelte e i comportamenti tenuti dal primogenito (se il primo è un ordinato lui sarà un disordinato e viceversa).


L'ULTIMO NATO
La strada dell'ultimo nato è già stata spianata dai fratelli e lui si sente più libero da vincoli e controlli. La sua vita è tutta in discesa e i piccoli di casa appaiono solari e rilassati. Essere il 'cucciolo' di famiglia può far scaturire comportamenti opposti e proprio per la voglia di mantenere questo privilegio alcuni si sottomettono al volere dei genitori diventando estremamente docili mentre altri esprimono una completa ribellione. L'occhio di mamma e papà ricade sempre sull'ultimo nato che rimarrà nel tempo il 'più piccolo' bisognoso di cure e di attenzioni. In alcuni di loro nasce il desiderio di scappare rifugiandosi in paesi stranieri per rimanere lontani dallo sguardo materno. Nel rapporto affettivo spesso richiede un partner che assecondi i suoi capricci un po' egocentrici. A volte sono proprio gli ultimi nati a non fare famiglia in quanto già largamente ripagati dall'affetto elargito da mamma,e papà e dai fratelli e questo li fa sentire in dovere di assistere i genitori anche quando saranno anziani.

QUANDO I FRATELLI SONO DUE
Il primogenito ha come unico rivale il secondo nato mentre quest'ultimo sogna perennemente di essere il solo oggetto di desiderio dei genitori. Tra i due si alternano sentimenti di rivalità e solidarietà poiché l'oggetto della gelosia è chiaro. Molto spesso la madre o il padre prendono sotto la loro ala protettrice il figlio che tende ad assomigliargli di più.

IL FIGLIO UNICO
Data la costante presenza genitoriale questi bambini sviluppano tardi il linguaggio oppure tendono a maturare velocemente la capacità di dialogo in quanto crescono circondati da adulti. Maturano lentamente decisioni autonome poiché sono spesso indottrinati da mamma e papà ma sviluppano un talento naturale per l'organizzazione e cercano un partner che anticipi le loro esigenze.

venerdì 16 ottobre 2009

Un valore importante, tanto.

Ci sono dei momenti nella vita in cui ti accorgi di quanto siano importanti per te le persone che ti circondano ogni giorno…
Quelle persone che sanno sostenerti, sanno sorriderti, sanno arrabbiarsi con te e tenerti il muso…
E poi l’imbarazzo di un sorriso di fronte a un riappacificarsi… proprio come i bambini…
La tenerezza, l’orgoglio, timidezza e l' imbarazzo…
Ed è proprio mentre sei arrabbiato, inorgoglito, teso che ti rendi conto di quanto ti possa mancare quella persona che in un attimo ti rattrista e con un sorriso riesce a farti stare meglio…
E senti meno il peso di ogni giorno…
E ti rendi conto che da solo vali poco ma se hai a fianco le persone giuste la vita ti sorride meglio, ti rende davvero importante…
Per questo nella vita è necessario saper perdonare, essere in grado di non prendersela per cose futili…
Ma anche capire che ad ogni conseguenza triste c’è una causa altrettanto triste… ad ogni conseguenza serena c’è una causa che ne ha scatenato la felicità…
Comunque vada grazie di esistere e di rendere la mia vita sempre migliore

mercoledì 14 ottobre 2009

Back from London 10 - 13 oct, 2009







What a Journey...




What a city...




I love English...




I love England...


lunedì 5 ottobre 2009

Salone Nautico di Genova


Due giorni di viaggio, due giorni di mare, due giorni di barca...
Un week end meraviglioso!
Besitos....

giovedì 1 ottobre 2009

Essere insegnanti nel 2009

Gli insegnanti, come i bambini, sono il prodotto di modelli di comportamenti eccessivamente aggressivi che nella società moderna sono predominanti. Nella scuola di oggi l’ordine e il rispetto delle regole sono diventati ingestibili. Per di più gli insegnanti si ritrovano di fronte a genitori sempre più incattiviti nei confronti dell’istituzione scolastica o incapaci di ammettere i limiti dei propri figli, e spesso devono gestire alunni maleducati e aggressivi. Le famiglie preferiscono colpevolizzare la scuola di fronte agli insuccessi dei figli, mentre bisognerebbe rientrare nell’ordine di idee che nella scuola lavorano professionisti dell’istruzione nei quali, per quanto riguarda la didattica, è necessario riporre la massima fiducia.

Gli studenti
I bambini e i ragazzini di oggi sono spesso prepotenti e maleducati, e i loro genitori anziché scoraggiare questi comportamenti e lavorare affinché a scuola ci sia un ambiente sereno, incentivano la ribellione. Tuttavia secondo molti insegnanti il comportamento dei giovani di oggi è solo un modo per stare al centro dell’attenzione, e i loro atteggiamenti non sono un modo per trasgredire le regole, ma una vera e propria ignoranza rispetto a quali siano le regole di comportamento che uno studente deve seguire. Si tratta semplicemente di ragazzi sregolati.

Relazione tra alunno e docente
Nella relazione con i docenti, gli alunni mancano di riconoscimento delle distanze e dell’asimmetria dei ruoli; faticano a dare del lei, anche perché non gli viene insegnato dai genitori ad avere rispetto per le persone più adulte. Spesso i giovani non hanno alcun timore verso l’autorità, ma una confidenza esagerata nella quale si manifesta l’estensione all’ambito delle relazioni scolastiche di un atteggiamento diffuso anche dall’esterno, e radicato nelle relazioni familiari. Infine manca la cura per gli oggetti comuni, arrivando fino ad atti di vero e proprio vandalismo; talvolta l’intento del ragazzo non è violentemente distruttivo, ma causato da una leggerezza e superficialità e dalla non coscienza dell’importanza del rispetto degli arredi scolastici.

Il ruolo degli insegnanti oggi
Per cercare di aiutare i giovani a crescere, il buon insegnante, oggi, non dovrebbe limitarsi a fare la lezione, ma sarebbe utile se cercasse di relazionarsi con i ragazzi. È importante concedere agli studenti di esprimersi, e non limitarsi a sorvegliare e giudicare, ma concedere spazio e tempo per ascoltare il loro dolore e il disagio. In questo modo si aiutano gli studenti a far fuoriuscire l’angoscia e gli si insegna a incanalare la rabbia e l’angoscia. In poche parole il professore dà un senso all’insegnamento e educa a vivere. Dal momento che i genitori sono sempre più confusi nel loro ruolo e trascurano certi insegnamenti ai figli, la scuola deve andare loro in aiuto, per costruire una società migliore