mercoledì 12 agosto 2009

L'epifania di Joyce...

Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto siano preziose le cose che ho imparato nella triennale ed al liceo...
Seppur si tratti solamente di materie umanistiche, intellettive, teoriche e c'è anche chi le definisce facili, chi inutili, chi invece le chiami materie invisibili... Ebbene per me invece sono come l' "aria", apparentemente inutile in realtà indispensabile. Sono la rivelazione della vita di tutti i giorni, una sesto senso che precede tutte le mie esperienze, quella razionalità che non ho mai avuto, che mai mi hanno insegnato... un continuo riflettere sulla base di esperienze storiche, letterarie e linguistiche che mi fanno comprendere tante cose, tante persone... ma soprattutto di quanto sia importante viverla questa vita, perchè sta diventando sempre più imprevedibile...
Tra le cose che mi giungono alla mente sempre più spesso vi è l'epifania, di Joyce, e spesso questo personaggio tanto odiato al tempo del liceo ora mi torna utile, mi torna in mente... a volte prima di un viaggio a volte sulle note di una canzone che mi fa tremare il cuore, altre su un profumo che ricorda la mia infanzia ... ed oggi ho deciso di fare una ricerca accurata sull'epifania di Joyce....


“Epifania” «momento in cui la realtà delle cose ci soggioga come una rivelazione>>
e qui ve ne lascio traccia.. parola agli esperti...
Un'epifania, ci dice Joyce, è "un momento in cui la realtà delle cose ci soggioga come una rivelazione", definizione entro la quale si vuole definire l'origine della manifestazione epifanica dal dato esterno il quale solo successivamente avrebbe un effetto sulla nostra soggettività. Joyce infatti sostiene che, a prescindere dal tipo di esperienza che si è vissuta e si sta vivendo, nell'epifania è la realtà che si rivela a sé stessa e che noi non possiamo sottrarci a questo disvelamento senza venirne prima più o meno intensamente travolti. Il procedimento però più che centripeto, dall'esterno all'interno, come sostiene Joyce, a mio parere è essenzialmente centrifugo dall'interno all'esterno. Nell'epifania quindi sarebbe la nostra esperienza personale, che in questo caso acquisisce un'importanza assoluta, ad avere un effetto sulla realtà e non viceversa. Un'epifania è un'esperienza emotivo-intellettiva di tipo individuale e in quanto tale non generalizzabile in termini di contenuto, né in termini di modus operandi , e che ha come elemento costante la veridicità del contenuto, l'impressione cioè che ciò che viene compreso in quell'istante sia inequivocabilmente vero. Che questa esperienza sia fattuale sembra essere la sola certezza, perché questi attimi di disvelamento non trovano una precisa collocazione né all'interno della sfera intellettuale né in quella emotiva per via del loro status ibrido a metà fra "manifestazione dello spirito" e dato di realtà, scaturito da un profondo e impercettibile lavoro dell'inconscio.Un'epifania passa e se ne va, seppur meriterebbe di essere registrata come preziosa conquista della realtà avvenuta attraverso un meccanismo che ci ha permesso di dare al "precipitato delle concause" un particolare e inconfutabile valore alle cose in quel momento, per quel motivo. La sensazione che deriva da tale esperienza è di profonda sicurezza mista a stupore.Nonostante l'apparente aspetto inedito dell'epifania, il senso delle cose attraverso il quale essa si manifesta non è definito a partire da elementi ignoti. Al contrario ogni elemento che partecipa all'attribuzione di senso ha un radice emozionale o intellettiva ben sviluppata nello spazio interiore individuale.Metaforicamente il meccanismo di produzione di un'epifania potrebbe richiamare la figura archetipica di Penelope: la nostra mente elabora una serie di dati ricevuti e li cuce insieme; così dà origine ad una stupefacente rappresentazione di senso, risultante dall'armonia di quei dati. La caratteristica fugacità dell'esperienza è data dal fatto che al variare di un solo elemento varia la disposizione totale degli elementi che compone la rappresentazione, facendo perciò venir meno la veridicità del momento. Una serie di elementi appartenenti ad un momento indefinito del passato (più o meno recente) subiscono un processo di scomposizione, elaborazione e adattamento sicché possono diventare utili ad una interpretazione (seppur rapida) del presente. Tuttavia un'epifania NON è SEMPRE vera, non è infatti una formula ricavata da un procedimento empirico, ma non per questo non ha valore. Il suo valore sta proprio nel fatto che è un prodotto puro del nostro essere (inteso come insieme di memoria, emozione e significato) filtrato dalla logica. In termini commerciali l'epifania sfrutterebbe i meccanismi della logica per creare un prodotto che apparentemente è pertinente ad una giustificazione logica ma che ne è contenutisticamente privo.

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