Una delle novità inaspettate di questo terremoto per la sottoscritta (che era la prima volta che sentiva la terra tremare in questo modo pazzesco) è stato il fatto che, appena dopo le scosse il mio telefono cellulare non funzionava più. Curiosando su internet ho trovato la risposta.
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Nessun problema strutturale. Un'idea diffusa dà la colpa del non funzionamento dei telefoni cellulari con i danni subiti dai ripetitori presenti nella zona. Una credenza sbagliata e la conferma viene dal fatto che l'isolamento colpisce principalmente la telefonia mobile e non quella di rete fissa, linea che utilizza anch'essa strutture presenti sul territorio.
Troppe telefonate. La causa vera è il sovraccarico delle linee telefoniche mobili. Negli attimi successivi alle scosse e nelle ore seguenti, infatti, sono state migliaia le telefonate giunte ai vigili del fuoco della zona, agli ospedali e ai numeri d'emergenza. Così come si susseguono, come è normale, le telefonate con parenti e amici per avere informazioni sullo stato di salute dei propri cari, o solo per sentire delle voci amiche dopo il terrore del terremoto. Un numero tale di telefonate che le linee telefoniche mobili non riescono a gestire, mandando in tilt il sistema. Un fatto che, in una situazione più gioiosa e normale, avviene per esempio anche negli stadi e palazzetti sportivi. Dove decine di migliaia di persone, tutte con cellulari accesi, intasano la linea aerea rendendo difficile le comunicazioni.
Affidarsi al web. In queste ore, quindi, i mezzi di comunicazione più utilizzati per rompere questo isolamento è internet. Con le reti Adsl funzionanti, infatti, sono i social network, le mail o i servizi di messaggistica i canali preferiti per tenersi aggiornati e per aggiornare della situazione. Al punto che su Twitter e Facebook è stato lanciato un appello a chi ha router wifi di tenerli aperti, senza protezioni con password, per permettere a tutti i cittadini di allacciarsi e comunicare con amici e conoscenti