martedì 7 giugno 2011

La sindrome del precario: sintomi e rimedi.

Dal punto di vista ufficiale, è una sindrome non ancora riconosciuta dagli psichiatri. Eppure quello di coloro che risentono della propria condizione di precarietà nel lavoro è un problema molto diffuso, acclarato dagli esperti e sempre più in espansione. La crisi finanziaria degli ultimi anni, i conseguenti problemi sul mercato del lavoro, hanno sfornato ­ e stanno continuando a produrre ­ migliaia di giovani con problemi psicofisici collegati proprio alla difficoltà di vedere il futuro attraverso lenti verde speranza. Risultato: l’idea di doversi confrontare per chissà quanto tempo ancora con disoccupazione e serie difficoltà economiche, influisce pesantemente sull’equilibrio e sulla serenità.

I sintomi della sindrome da lavoro precario

Quali sono gli indicatori di questo problema? Ce ne sono di tipo più strettamente fisico e di tipo psicologico. Quelli più importanti, che fanno parte della prima categoria sono:

•gastrite;
•colite;
•dermatite;
•insonnia;
•tachicardia.

Quelli invece che riguardano la psiche sono:
•attacchi di panico;
•sensazione continua di essere in pericolo;
•senso di inadeguatezza.

Per liberarsi di questi problemi è importante riuscire a fare un lavoro su se stessi, prima ancora che rivolgersi a un medico o a uno psicologo. Il presupposto di partenza è una forte volontà di reagire. Il resto può essere riassunto in queste regole:

1) Sfodera i tuoi punti di forza - Pensare negativo non serve a nulla. Molto meglio rispolverare le tue risorse, qualunque esse siano: aiuta a non accettare supinamente la situazione e a trovare qualcosa su cui far leva per reagire.

2) Scegli bene le tue fonti di energia - Pensare tutto il giorno al lavoro che non c’è, o è mal pagato e non piace affatto, è inutile e controproducente. Certo, per spostare la mente altrove servono energie. Dove trovarle? In quei settori della vita che vi fanno stare bene: gli amici, gli affetti, lo sport, gli hobby…

3) Non pensare in modo ingessato - Mai porsi limiti, mai ragionare soltanto in funzione del percorso che vi eravate prefissati da ragazzi. Pensate differente, cercate di aprirvi a nuove possibilità e prospettive: potrebbero schiudervi orizzonti che neanche avreste immaginato prima, eppure molto più praticabili.

4) Abbandona ogni invidia - Rabbia e sconforto verso chi è riuscito a ottenere il fatidico contratto a tempo indeterminato non servono certo a procurarlo anche voi. Concentratevi piuttosto sugli aspetti positivi di quelle persone che potreste imitare.

5) Relax e riposo innanzi tutto - Se il corpo e la mente sono continuamente presi dall’ossessione di cercare un lavoro fisso e ben pagato, le energie finiranno in fretta. E l’organismo ne risentirà inevitabilmente. Fate il possibile per ritagliarvi spazi dedicati al rilassamento e alla respirazione. E cercate di dormire bene la notte.

Nessun commento: