martedì 7 giugno 2011

Laurea o non laurea? Ecco le statistiche. La disoccupazione sale!

Fino a pochi anni fa, la laurea era il titolo di studio che permetteva agli studenti di inserirsi più facilmente nel mercato del lavoro e di ottenere impieghi ben retribuiti. Ora, come è noto, la realtà è un po' cambiata e non è raro incontrare laureati a spasso oppure diplomati che riescono a guadagnare di più dei giovani che hanno scelto di fare l'università.

Tuttavia, questa situazione non vale per tutte le persone che hanno conseguito un titolo universitario. A confermarlo è una recente indagine del consorzio interuniversitario Almalaurea sui redditi percepiti dai laureati a pochi anni dal termine del loro percorso di studi: secondo la ricerca, relativa al 2010, alcune lauree consentono ancora oggi di trovare in poco tempo un lavoro ben pagato.

Prendendo in considerazione soltanto le lauree post-riforma specialistiche, i laureati che possono contare sulla migliore aspettativa di guadagno sono quelli in Medicina e Chirurgia. A tre anni dal conseguimento del titolo, la retribuzione netta media è infatti di 1.630 euro al mese (1.742 euro per gli uomini e 1.570 euro per le donne).

Al secondo posto della classifica si piazzano i giovani che hanno scelto di laurearsi in Ingegneria, che invece sono pagati in media 1.510 euro al mese (1.545 euro gli uomini e 1.384 euro le donne). Quanto al settore, gli ingegneri che percepiscono i guadagni più elevati sono quelli navali (1.719 euro) e quelli chimici (1.657 euro).

In terza posizione ci sono i laureati nell'ambito economico-statistico con 1.442 euro di stipendio netto mensile medio (1.583 per gli uomini e 1.313 euro per le donne). In questa categoria, le classi di lauree che garantiscono le retribuzioni più elevate sono quelle in Finanza (1.461 euro) e in Scienze Economico-aziendali (1.454 euro).

Un ulteriore ambito di studi universitari che permette di ottenere paghe abbastanza alte nel breve periodo è quello politico-sociale: 1.278 euro in media al mese (1.482 euro per gli uomini e 1.190 euro per le donne). Va osservato però che il campo in questione è molto ampio e comprende numerose facoltà, tra cui Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione, Sociologia, Relazioni Internazionali e Scienze per la Cooperazione allo Sviluppo. In termini reddituali quindi ci si sposta dai 1.794 euro dei laureati in Scienze della Pubblica Amministrazione - quelli a cui è riservato il guadagno più elevato - ai 1.086 euro degli studenti che hanno conseguito una laurea specialistica in Teorie della Comunicazione.

Infine, non lontani da queste retribuzioni sono i laureati nell'ambito scientifico (1.275 euro al mese), all'interno del quale spiccano gli studenti che hanno acquisito un titolo universitario specialistico in Informatica. Per loro, in media, il guadagno mensile netto è di 1.405 euro (1.436 euro gli uomini, 1.266 euro le donne).

Nonostante alcune lauree aiutino ancora oggi a inserirsi agevolmente nel mercato del lavoro, nel complesso la condizione occupazionale dei laureati non è delle migliori. La disoccupazione aumenta, anche se con un'intensità minore rispetto agli anni passati. Per esempio, un anno dopo la fine degli studi, per i laureati triennali del 2009 la disoccupazione è cresciuta di un punto percentuale passando dal 15% al 16%. Quadro non positivo anche per i laureati specialistici, per i quali la mancanza di impiego è passata dal 16% al 18%.

Oltre alla disoccupazione, preoccupa anche il dato relativo alle tipologie di contratto riservate ai neolaureati. A un anno dal conseguimento del titolo, per i laureati del 2009 i lavori stabili sono diminuiti sensibilmente e al tempo stesso si è allargato il numero dei contratti atipici. Tra gli occupati, solo il 46% dei laureati di primo livello è riuscito a ottenere un impiego non precario. E la percentuale è ancora più bassa per chi nel 2009 ha conseguito una laurea magistrale: il 35%. Ancora più allarmante, in uno scenario del genere, è la forte crescita del lavoro nero tra i laureati del 2009 rispetto a quelli del 2007. A un anno dal titolo, i laureati specialistici che hanno trovato un impiego, ma senza contratto, sono sette su cento 7%. Tra i laureati di primo livello occupati, invece, il lavoro nero è passato dal 3,8% al 6%.

P.S. non vengono menzionati i laureati in tecniche della prevenzione, lì per intanto il mercato pare non sia ancora saturo e trovare lavoro sembra più agevole...

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