martedì 25 marzo 2008

Riflessione Pasquale

Sarà l’età o la follia ma mi sono trovata in questi giorni, grazie all’aiuto di molte persone a riflettere su quanto accaduto poco più di 2.000 anni fa, quando la Pasqua ha preso quell’essenza cristiana in cui molti di noi credono fermamente.
Ebbene, chi ha guardato la Passione di Cristo l'altra sera, o comunque chi conosce perfettamente la storia di Gesù Cristo, chi l’ha imparata a catechesi, chi a religione… fatto sta che qualsiasi persona al mondo resterebbe un po’ amareggiata per quanto accaduto al Figlio di Dio.
Quanti da piccini hanno disprezzato coloro che al tempo lo mandarono in croce, quanti hanno giudicato la brutalità di quanto avvenuto nei confronti del Signore.
Ebbene torniamo allora ai giorni nostri. Giorni in cui sono in pochi a credere nel valore vero dell’amicizia e dell’amore, tutto per una mancanza alla base di fiducia e paura di insincerità. Falsità.
Ma le persone, certe persone, (non vorrei generalizzare), prima di giudicare gli altri dovrebbero partire da un concetto, alla base: guarda prima la trave nel tuo occhio che la pagliuzza in quello del tuo prossimo.
Non per essere estremamente cristiani ma semplicemente per il fatto che, prima di criticare gli altri, bisogna innanzitutto conoscere bene sé stessi e poi conoscere gli altri in ogni istante della loro vita, conoscere il loro passato, il loro presente e i loro progetti per il futuro.
Solo così si può giudicare se una persona è sincera o meno, se ha fatto qualcosa di giusto o sbagliato e soprattutto il perché ha detto o fatto una certa cosa. Ma per non perderci in critiche inutili tornerei a bomba per ribadire...
Quanti di noi, se Cristo oggi tornasse in terra, Gli crederebbero? Quanti senza miracoli o dimostrazioni concrete crederebbero al mille per mille alle Sue parole, alle parabole, ai Suoi gesti? Spesso non si crede neppure all’evidenza dei miracoli… Con questo non voglio dire certo che lo metteremmo in croce o lo faremmo finire male, questo no. Ma che mancheremmo di fiducia nei Suoi confronti, ebbene quello si. Temo che pochi di noi si fiderebbero nella completa totalità delle Sue parole e dei suoi gesti. Un concetto strano, ma vero.
Fino a che non impareremo a dare fiducia alle persone, prima ancora di toglierla, a causa di piccole cose (che nulla sono dinnanzi all'eternità della vita)e finché andiamo fallendo alla ricerca di testimonianze… non andremo da nessuna parte.

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