venerdì 17 settembre 2010

Il colloquio più pazzo? Testimonianze.


«Senza alcun dubbio la cosa più folle che mi è capitata aveva per protagonista un candidato che si era proposto per un ruolo di manager di primo livello. Sembrava perfetto sulla carta e così abbiamo fissato un colloquio telefonico per le 3 del pomeriggio. Ha risposto al telefono e quando mi sono presentata ha detto: "Resta in linea, sono al bar. Lasciami finire questo bicchierino ed esco". Una volta uscito mi ha detto: "Sai cosa? Sono un po' più ubriaco di quanto pensavo. Possiamo fissare un altro appuntamento?". Ovviamente non lo feci.»
Heather Lytle, senior partner, H&L Media Partners

«La più bizzarra esperienza che ho mai avuto coinvolgeva una candidata che si era offerta per un ruolo presso un mio cliente. Visto che aveva dichiarato di essere laureata, le era stato richiesto un attestato o una qualsiasi certificazione. Lei ci ha risposto che non poteva presentare la documentazione richiesta perché la sua identità era cambiata e quell'informazione era disponibile solo col suo nominativo precedente. Per ragioni di sicurezza, quindi, si rifiutò di portarci qualsiasi prova del titolo di studio, sia col nome che aveva in passato, sia con quello attualmente in uso. »
Cathleen Faerber, The Wellesley Group Inc.

«Alcuni anni fa intervistando una ragazza che si era proposta per un lavoro di segretaria avevo chiesto: "Che cos’è importante per te in un lavoro?" e la sua risposta fu: "Voglio lavorare vicino a Bloomingdales".»
Bettina Seidman, coach di gestione della carriera, Seidbet Associates

« "Quando il tuo carico di lavoro è pesante e ti senti travolta, come gestisci lo stress?". "Corro in bagno e piango".»
Jessica Simko, Career Branding Guide

«Recentemente abbiamo chiesto a un candidato: "Che cosa sai su di noi?". Lui si è appoggiato alla sedia e ha risposto: "Non molto. Perché non mi aggiorni?". Non è stato assunto.»
John Kramb, Adams County Winery

«Il colloquio era per una posizione di assistente amministrativo con elevata visibilità. Chiaramente, stavamo cercando qualcuno che sapesse gestire con tatto le persone di alto calibro che sarebbero venute nel nostro ufficio. Ho aperto il colloquio con una domanda standard: "Che cosa ti attrae di più in questo lavoro?". Senza esitazione, la candidata ha replicato: "Mia madre pensa che sarebbe il lavoro perfetto per me"»
Bill Lampton, presidente, Championship Communication

«La risposta più shockante alla domanda "Se fossi un animale, quale vorresti essere e perché?" è stata la seguente: "Vorrei essere un gatto così potrei girellare tutto il giorno senza avere nulla da fare".»
Efrain Ayala, account executive, Walt Denny Inc., The Home Products Agency

«Stavo facendo un colloquio a una signora per un posto nella mia azienda. Pensavo che avesse una grande personalità e stavo pensando di assumerla. Alla fine del colloquio mi chiese se avrei potuto accompagnarla ogni giorno al lavoro con la mia auto e poi riportarla a casa a fine giornata. Mmmh, no.»
Janice Celeste, presidente e direttore, Celeste Studios Film & Video

«Un candidato arrivò in ritardo a un colloquio e in un modo non molto educato. "Arrivare fin qui è terribile. Sono felice di non doverlo fare ogni giorno".»
Sammie Samuella Becker, direttore di TigressPR

«Una candidata ha raccontato di avere un negozio dietro l'angolo e di voler al tempo stesso lavorare anche per me, gestendo in parallelo le due attività. Ho voluto essere sicura di aver capito bene - che avrebbe tolto tempo al suo lavoro nella mia azienda allo scopo di controllare periodicamente il suo negozio - ma quando le ho fatto alcune domande per chiarire la questione, lei si è innervosita e ha chiuso il colloquio andandosene di corsa dal mio ufficio.»
Shay Olivarria, speaker e autrice di "Bigger Than Your Block"

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