giovedì 27 settembre 2007

Fondamentali: il Bagher

[ foto presa da dallarivolley.com]

Impreparata? Abbastanza... forse il mio problema è che mi sono sempre adattata a giocare "copiando" da ciò che vedevo, ed ho imparato così, per passione... molto male (direte voi), Invece quando non hai il coraggio né la possibilità di entrare in una squadra funziona proprio così...cerchi di capire come funziona, imiti e non riesci a renderti conto dei tuoi movimenti, almeno non fino a che la palla prende la direzione che vuoi, quindi ti accontent... Nel mio piccolo angolo di paradiso invece, in quel di Gardolo (e chi conosce Trento se paragono Gardolo a un paradiso mi passerà per matta) sto iniziando la mia vera avventura. E' come se uno dei diecimila sogni che ho nel cassetto si sta cercando di realizzare. Diciamo che dal momento in cui ho comprato le ginokkiere nel tardo pomeriggio di ieri, dentro di me un raggio di sole sia toranto a splendere e tutti i problemi che mi stanno girando intorno abbiano preso un'altra strada... [a volte sono peggio dei bambini mi bastano delle piccolezze a farmi rasserenare immensamente... che bello...]. Quindi non starò a stressare su quanto mi sia piaciuto tutto l'allenamento e quanto non ho intenzione di mollare, ma ho pensato, mano a mano che mi viene insegnato qualcosa in particolare, di segnarmi sul blog dei particolari da ripassare e tenere sempre alla mente di modo da non dimenticarmi mai cosa e come devo cambiare certi "dettagli" chiamati non per niente "fondamentali". Dopodiché fino a lunedì so già cosa dovrò fare nella pausa pranzo...
Non servono grandi indizi... vi dico solo che poco distante da me c'è un pallone da pallavolo...



Il bagher Rappresenta la forma di ricezione maggiormente utilizzata, pur potendo oggigiorno ricevere anche in palleggio. La prima regola da osservare, per un’ottima esecuzione, è tenere gli avambracci ben vicini o, se possibile, addirittura attaccati. Lo scopo è fornire un’ampia e piatta superficie di rimbalzo alla palla e, per una sua buona individuazione, bisognerà sviluppare la capacità di prevederne la traiettoria, prima che la palla superi la metà campo. Lo spostamento che l’atleta dovrà effettuare sarà molto rapido e, spesso, anche molto breve, considerando la velocità della palla. La sua posizione d’attesa sarà dunque vigile e “comoda”, consentendogli rapidi spostamenti, in anticipo sulla palla. Seppur da ricercare, la frontalità con la palla, non sarà spesso raggiungibile. Questo dovrà servire al giocatore per sviluppare la capacità di ricevere in bagher anche lateralmente rispetto al corpo. A tal proposito quindi, sarà utile ricercare un buon ambidestrismo in questa operazione, piuttosto che una spasmodica, e spesso inutile, frontalità. Quale che sia il punto in cui la palla viene ricevuta deve trovare, nel bagher, un piano d’appoggio statico, capace di indirizzarla con precisione verso il palleggiatore. L’unica spinta dovrà provenire dalle gambe, a tal proposito il giocatore assumerà un posizione d’attesa con le gambe flesse e leggermente divaricate e con il baricentro abbassato. Questo che appare un semplice accorgimento, è in realtà tra gli errori più comuni. Il bagher costituisce il fondamentale tipico del primo tocco, ovvia è dunque la sua importanza, non solo per una buona difesa, ma anche come preparazione ad un attacco efficace.

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