venerdì 28 settembre 2007

Un italiano su 4 falsifica il suo Cv - BY YAHOO.IT

Un italiano su 4 falsifica il suo curriculum Sono lingue, esperienze professionali, conoscenze informatiche e studi gli ambiti dove i candidati mentono di più nel curriculum. Tuttavia l’onestà è la parola d’ordine per la maggioranza dei lavoratori che presenta il proprio profilo al mercato

“Hai mai gonfiato il tuo curriculum?”. E’ questa la domanda posta da Monster.it alle migliaia di job seeker che ogni giorno navigano sul portale per cercare il lavoro ideale ed essere sempre aggiornati sulle tendenze, problematiche, novità legate al mondo dell’occupazione.

Dai voti espressi dai 1.851 partecipanti al sondaggio realizzato interamente on line, é risultato che il 74% dei votanti abbia risposto “No, mai”, affermando così di avere sempre veicolato informazioni veritiere sul proprio profilo professionale, senza aver cercato di migliorare l’immagine di sé agli occhi dei selezionatori.

La parola d’ordine é quindi sincerità per la maggioranza dei lavoratori italiani, anche se non mancano coloro che, riportando la propria esperienza e verità, hanno ammesso di avere effettivamente bluffato:

Hai mai gonfiato il tuo curriculum?

74% 1361 voti per No, mai
13% 240 voti per Sì, nella conoscenza delle lingue
8% 153 voti per Sì, nelle esperienze professionali
3% 63 voti per Sì, nelle competenze informatiche
2% 34 voti per Sì, negli studi (es: voto di laurea)
Totale: 1851 voti

Come si può notare dai dati raccolti su www.monster.it, risulta che il 26% dei votanti non sia stato del tutto trasparente nel presentarsi al mercato.

Lingue ed esperienza sono in particolare gli ambiti dove gli italiani hanno esagerato nel valorizzare la propria figura: il 13% dei votanti ha infatti risposto “Sì, nella conoscenza delle lingue”alla domanda “Hai mai gonfiato il tuo CV?”, considerando probabilmente tale competenza il fattore primo e determinante per essere selezionati e reclutati dalle aziende.

L’8% dei votanti ha invece riportato sul proprio curriculum più trascorsi lavorativi di quelli realmente vissuti, rispondendo “Sì, nelle esperienze professionali” e ammettendo di avere probabilmente mentito sulla notorietà delle aziende con cui ha collaborato, o sugli anni di attività trascorsi in una società.

Secondo i dati raccolti da Monster.it, sito che registra oltre un milione e trecentomila CV inseriti nel proprio database, non sono solo lingua e esperienza gli elementi determinanti per essere scelti tra migliaia di validi candidati.

Tra coloro che hanno gonfiato il proprio curriculum, una minore percentuale ha puntato su competenze informatiche (3%) e studi (2%): di sicuro una buona dimestichezza col PC e la conoscenza di software avanzati, rappresentano capacità importanti nell’ambito di una selezione. Così come, secondo alcuni, un buon voto ottenuto in sede di diploma o di laurea, o corsi di specializzazione e master conseguiti.

“E’ ovvio che chi si candida per un’assunzione - dichiara Nicola Rossi, direttore marketing di Monster.it - abbia la tendenza a migliorare il più possibile la propria presentazione, poiché il CV è il primo contatto diretto con il selezionatore, il biglietto da visita che consente di essere notato tra migliaia di candidati. Ma è comunque preferibile, come consigliato a coloro che muovono i primi passi nel modo del lavoro o a chi vuole ricollocarsi sul mercato, presentare un profilo che rispetti quelle competenze e capacità individuali che ogni neo-assunto deve poi dimostrare di possedere e utilizzare sul lavoro. E’ vero che l’esperienza si può fare sul campo e che è giusto fare un buon marketing di se stessi, ma essere onesti e non mentire si rivela spesso essere l’arma più adeguata per riuscire e per essere apprezzati”.

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