sabato 29 settembre 2007

I fondamentali 2: il palleggio

Il palleggiatore può, a pieno titolo, essere considerato uno dei ruoli chiave della pallavolo. Quello che contraddistingue un buon palleggiatore da un ottimo palleggiatore, sarà la sua capacità di rendersi imprevedibile nel giocare la palla. Palleggiare in volo, o con la palla a lui perpendicolare, farà perdere di vista agli avversari ogni possibile riferimento.

Il palleggiatore conoscerà bene le qualità dei suoi compagni di squadra, scegliendo, di volta in volta, a chi indirizzare la palla, possibilmente con l’uso, tuttavia parsimonioso, di qualche finta. Anche una buona conoscenza degli avversari sarà un indubbio vantaggio nella scelta di come giocare la palla. Il palleggio è il fondamentale tipico del secondo tocco, nella fase didattica particolare attenzione sarà posta nella posizione d’attesa, con gambe leggermente divaricate, braccia semi flesse, e mani all’altezza del mento.
Il contatto con la palla dovrà avvenire a “mano piena”, ossia con tutte le dita contemporaneamente, pronte a spingere in avanti-alto la palla con una azione estensoria coordinata di braccia e gambe.
Le tecniche di palleggio sono principalmente tre:
palleggio frontale, palleggio rovesciato o all’indietro, palleggio laterale. A queste tecniche bisogna aggiungere l’alzata in sospensione, l’alzata ad una mano e l’alzata in bagher.
Palleggio frontale: curare in maniera particolare la corretta posizione del corpo e quindi, piedi, bacino e spalle orientate verso il punto in cui si vuole inviare la palla, la gamba destra più avanti della sinistra; l’impatto con il pallone avviene con le mani situate sopra la fronte e le braccia che si distendono verso l’alto e leggermente in avanti; far capire l’importanza della sinergia del movimento dell’alzata (gambe e braccia).
Palleggio all’indietro: posizione di attesa alta con gli arti superiori e inferiori leggermente flessi, portare l’asse delle spalle perpendicolari alla rete, la schiena si inarca e la testa si inclina, i polsi si flettono e le braccia si distendono verso l’alto, allargando leggermente i gomiti; il pallone va colpito sopra la testa e il peso del corpo si trasferisce tutto sulla gamba sinistra. Anche per il palleggio all’indietro curare la sinergia del movimento delle gambe e delle braccia.
Palleggio laterale: esistono due tipi di palleggio laterale, il primo, la palla viene impattata in
sospensione molto alta sopra la testa e il busto si inarca verso la direzione del palleggio così come la testa; il secondo, la palla viene colpita all’altezza del volto o addirittura del petto
(spiegare il perché del palleggio laterale e quando va fatto; esempio: dopo una finta di attacco
dell’alzatore, per nascondere quanto più possibile l’alzata all’avversario o su palla staccata per
rimediare il ritardo, ecc.)
Palleggio ad una mano: solitamente si fa per salvare una palla che sta finendo al di là della rete ed avviene con i polpastrelli di tutte le dita della mano portando il braccio destro alla completa distensione

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